La zattera astronomica by Giulia Bignami

La zattera astronomica by Giulia Bignami

autore:Giulia Bignami [Bignami, Giulia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Baldini+Castoldi
pubblicato: 2021-03-11T23:00:00+00:00


Ma ritorniamo in via Nizza 46 che, di tutte le case dove abbiamo abitato, è quella in cui ho più ricordi. La prima cosa che mi stupì di quella casa fu l’ascensore, perché aveva un divanetto in velluto rosso. La seconda fu che la casa aveva l’abitudine ogni tanto di mettersi a tremare tutta, a causa degli autobus che passavano per strada, e, soprattutto di notte, sembravano dei terremoti.

Eravamo all’ultimo piano del palazzo e sopra di noi c’era solo un terrazzo condominiale, che divenne il luogo preferito per le mie feste di compleanno, avendo la lunghezza scientificamente perfetta per giocare a un-due-tre stella. C’erano due lunghi balconi che percorrevano tutta la lunghezza della casa, uno rivolto verso l’interno, dove venivo messa a spennare i fagiani, e uno dal lato della strada, che era quello in assoluto preferito dai gatti di casa.

Siamo arrivati lì solamente con la mia gatta Camilla, che avevo recuperato piccolissima dal cortile dell’Istituto di Astrofisica a Milano. Ma, nel corso dei cinque anni di quel primo soggiorno romano, si sono aggiunti in forma stabile anche un pesce rosso e Grigino, uno dei tre gattini figli di Camilla. In realtà, c’è stato un breve, ma bellissimo, periodo in cui siamo arrivati ad avere, oltre al pesce rosso, ben quattro gatti totali. Un’estate, all’insaputa del nostro veterinario (Dottor Gomito), Camilla era rimasta incinta di un ignoto gatto ligure e aveva partorito nel sottoscala della casa al mare Grigino, Calzino e Briciola. Io ero con i nonni materni, perché i miei genitori erano andati a una conferenza a Bari, ed eravamo appena tornati a casa dopo essere stati all’evento mondano dell’estate, la sagra delle melanzane. Trovammo Camilla tutta sporca di sangue che freneticamente andava e veniva dal sottoscala e io ero l’unica abbastanza piccola per riuscire a infilarmi sotto le scale e capire cosa fosse successo. Camilla si era costruita nel posto più rincagnato di tutta la casa una specie di tana, dove miagolavano tre gattini piccolissimi, spelati e con gli occhi chiusi, ma io avevo deciso che erano bellissimi. Telefonai subito ai miei genitori, che pensarono fosse uno scherzo e si rifiutarono di credermi. Tornati dalla loro conferenza, però, si dovettero arrendere all’evidenza che, prima di tutto, dovevamo tornare a Roma con quattro gatti (oltre al pesce rosso) e poi che la pillola anticoncezionale, chiaramente, nei gatti non funziona molto bene.

Quel viaggio di ritorno dalla Liguria a Roma fu epico e la nostra Ford Mondeo fu soprannominata «zoosafari». Mio padre mi aveva affidato due compiti: ero addetta alla stabilizzazione della vasca del pesce rosso, che altrimenti sarebbe finito a secco prima di Spezia, e alla conta dei gatti. Questo secondo compito si rivelò progressivamente più complicato una volta arrivati in via Nizza. Infatti, prima che i gattini imparassero a camminare da soli, Camilla prese l’abitudine di nasconderli nei cassetti degli armadi. Mio padre diceva che lo faceva istintivamente per proteggerli da possibili predatori, aquile principalmente. Io non è che vedessi tutte queste aquile in giro, ma capii rapidamente che sarebbe stato senza speranze cercare di insegnare a una mamma gatta dove mettere i suoi gattini.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.